ll telescopio della Torre e l’Osservatorio Astronomico
Sospinti da una finalità elettivamente didattica a favore del vastissimo bacino dell’utenza scolare e del grande pubblico, abbiamo pensato di installare nell’osservatorio della Torre del Sole un classico telescopio rifrattore e cioè nell’immaginario della gente lo strumento tipico per l’astronomia, molto adatto ad operare nelle condizioni medie della logistica locale. Gli amanti di questo tipo di telescopio condivideranno con noi non solo questa scelta tecnica, ma anche il ricchissimo significato storico ed il grande contributo scientifico che questi strumenti seppero produrre nell’era d’oro in cui operarono. Sono stati questi valori a sospingerci a concepire un telescopio che potesse rappresentare un tributo di ammirata stima per questi pionieri della moderna astrofisica. L’incarico di progettare e realizzare l’obiettivo venne affidato all’esperienza del grande amico Romano Zen, che ha lavorato uno splendido e luminosissimo doppietto invertito, spaziato in olio, dal peso di 13 chili.
La costruzione della massiccia montatura alla tedesca, 22 quintali e mezzo (ma basta la pressione di un dito per muoverla), venne invece affidata ad un altro caro amico, Camillo Barcella, titolare di una ditta di lavorazioni meccaniche di alta precisione, la Unimec. Il tubo ottico completo, realizzato in fibra, pesa 250 chilogrammi, è provvisto di 18 diaframmi interni, sorretti e distanziati da un’orditura reticolare in alluminio aeronautico antiflessione. In parallelo trovano posto due cercatori apo da 80 mm e un telescopio ausiliario Sky Watcher 120 ED, dono della ditta Auriga di Milano.
La movimentazione e l’automatizzazione del telescopio sono state affidate alla Astrometric Instruments. Caratteristica insolita per un rifrattore è quella di presentare, installata sul tratto terminale del treno orario, una forcella che sorregge il primo specchio piano della terna che serve a inviare la radiazione solare in direzione del laboratorio eliofisico sottostante. Il secondo specchio è applicato su di un apposito supporto a muro regolabile, mentre il terzo (cosiddetto specchio di caduta) è alloggiato a 45° all’interno della colonna di supporto del telescopio, proprio come lo specchietto di un periscopio da sottomarino. Anche i tre specchi piani, da 300 mm di diametro ciascuno, realizzati in vetro ceramico da 60 mm di spessore, sono opera di Zen. Il telescopio è protetto da una cupola cilindrica perfettamente isolata termicamente, esteticamente quasi identica a quella del celebre rifrattore di Schiaparelli in Brera. Essa ha un diametro di 7,5 metri, pesa 8 tonnellate, ruota su 18 coppie di sfere in acciaio ed è opera della ditta CMB di Desio (MI).
Strumentazione ottica principale installata:
Telescopio rifrattore superacromatico lineare da 300 millimetri liberi di apertura, lunghezza focale 5000 millimetri, relazione d’apertura f/16.7, sorretto da una montatura equatoriale alla tedesca con movimentazione, puntamento e controllo computerizzati.
Apparati ausiliari: due cannocchiali cercatori da 80 millimetri di apertura e un telescopio apocromatico da 120 millimetri di apertura e 900 millimetri di focale.
Riceve e focalizza la radiazione luminosa emessa dai corpi celesti inquadrati e consente:
– di visualizzarne l’immagine attraverso un oculare di osservazione;
– di registrare tali immagini attraverso sensori digitali;
– di mantenere costantemente inquadrati gli oggetti celesti mediante il sistema di moto orario di inseguimento della volta celeste;
– allo specchio intercettore dell’eliostato di puntare e mantenere inquadrato il Sole.
Scopi didattici e divulgativi, attività previste:
– osservazione visuale e studio dei corpi del Sistema Solare: Luna, Pianeti, Asteroidi, Comete,
– rappresentazione grafica e ripresa fotografica dei medesimi corpi celesti,
– osservazione di eclissi solari e lunari,
– ripresa fotografica dei medesimi fenomeni,
– osservazione siderale: i colori e le temperature delle stelle,
– osservazione delle stelle doppie e dei sistemi multipli,
– misura della curva di luce delle stelle variabili ad eclisse,
– misura delle separazioni angolari dei sistemi stellari doppi o multipli,
– osservazione degli oggetti del profondo cielo: ammassi stellari, nebulose e galassie,
– verifica del moto di rotazione della Terra.