E’ stato scoperto BH3 – Black hole 3, il secondo buco nero noto più vicino alla Terra, a una distanza di 1926 anni luce. Il terzo scoperto dal satellite Gaia, ma primo in ordine di “peso”: 33 masse solari! Si tratta di un buco nero di origine stellare (ovvero che si è formato al termine della vita di una stella), dormiente e massiccio. Una combinazione di caratteristiche che non si era mai vista nella nostra galassia.  Essendo “dormiente”, non dà informazione di sé con emissioni sceniche di radiazione e non accresce la sua massa prelevandola da altri corpi celesti vicini. Per questo la sua scoperta è stata tanto inattesa!

Quindi senza “disco di accrescimento” e radiazioni luminose come è stato possibile individuarlo? Grazie ai dati della missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea che hanno evidenziato uno strano movimento “oscillante” alla stella compagna che gli orbita intorno. La presenza e la massa sono stati confermati dal VLT (Very Large Telescope) dell’ESO (Osservatorio Europeo Australe) e da altri osservatori terrestri.

Dalle caratteristiche della stella compagna – una stella “povera di metalli”, ossia con pochissimi elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio, e da studi su altri buchi neri fuori dalla nostra galassia – si può presupporre, visto che le stelle che vivono in coppia tendono ad avere composizioni simili, che le stesse caratteristiche appartenevano alla stella da cui si è originato BH3 . Una prima prova del fatto che buchi neri di massa elevata derivino da questo tipo di stelle, che sono in grado di mantenere maggiore massa nel corso della propria vita.

Precisiamo che questo non è il buco nero in assoluto più massiccio della Via Lattea, che infatti è Sagittarius A*, con una massa pari a circa quattro milioni di volte quella del Sole. Gaia BH3 è il buco nero più massiccio finora scoperto nella Via Lattea formatosi dal collasso di una stella.