24 novembre 2021 l’agenzia spaziale americana NASA in collaborazione con il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL), lanciano la sonda spaziale DART Double Asteroid Redirection Test. Una sonda spaziale pensata per studiare gli effetti cinetici dell’impatto di un veicolo spaziale contro un asteroide.
La missione ha l’obiettivo di verificare se l’impatto di un veicolo possa modificare l’orbita di un asteroide in collisione con la Terra.
Come bersaglio della missione è stato scelto 65803 Didymos, un asteroide binario costituito da un corpo principale di 780 mt di diametro (Didymos) attorno al quale, a una distanza di circa 400 mt orbita un satellite di 160 mt, denominato 65803 I Dimorphos; questo secondo asteroide è il bersaglio della missione, il cui obiettivo è stimare l’entità della variazione dell’orbita di Dimorphos intorno a Didymos a causa dell’impatto.
Ore 1:14 del 27 settembre 2022 la navicella interplanetaria Dart della Nasa ha portato a termine il primo esperimento dimostrativo al mondo di una tecnologia per la difesa planetaria, centrando in pieno, a oltre 22mila km/h, il suo obiettivo.
È il primo tentativo nella storia di alterare la traiettoria di un asteroide nello spazio.
Ora dobbiamo capire se questo “colpo” ha avuto un effetto percepibile e misurabile.
La scelta di Dimorphos come bersaglio non è stata casuale. Non solo perché è piccolo, dunque più sensibile a una “spallata”, e perché è sicuro, nel senso che distanza e traiettoria garantiscono, al di là di ogni possibile dubbio, che l’intervento di Dart non lo renderà mai pericoloso per la Terra. La caratteristica che rende Dimorphos il bersaglio perfetto è che non viaggia da solo: orbita attorno a un asteroide più grande, Dydimos, 780 metri di diametro. Sarà proprio la misura della variazione del periodo orbitale di Dimorphos attorno a Dydimos a testimoniare e quantificare l’efficacia di questa impresa.
L’Europa partecipa all’osservazione di questi dati con la sonda Italiana LiciaCube, fornita dall’Agenzia spaziale italiana e realizzato dalla Argotec di Torino. Dopo aver volato a bordo di Dart per quasi un anno, LiciaCube si è separato dalla DAST, proprio allo scopo di mettersi in posizione ottimale per documentarne l’impatto con i suoi due “occhi”: Leia e Luke – il “tele” e il “grandangolo”. Quella che ci mostreranno sarà una sequenza senza interruzione: ci sarà il prima, ma anche il dopo.
Occorre però un po’ di pazienza: poiché LiciaCube non è dotato di un’antenna di grandi dimensioni, spiega la Nasa, le immagini verranno inviate a Terra una a una nel corso delle prossime settimane.
L’impatto è stato ripreso anche da VIRTUAL TELESCOP: usando il Klein Karoo Observatory, in Sudafrica, è riuscito a registrare la variazione di luminosità e persino la nube di polvere sollevata dall’impatto.
A qualcuno sarà venuto in mente qualche film fantascientifico come Deep Impact del 1998, Meteor del 1979 o il più moderno Don’t look up, films del filone film catastrofici.
La fantascienza diventa scienza? Forse non è così semplice e in epoche come oggi, sembra quasi assurdo preoccuparsi di “pericoli” che potrebbero venire dalla spazio, come se non bastassero quelli terrestri.
Ma la scienza viaggia in silenzio, nel sottofondo della vita quotidiana e quando meno te lo aspetti, rivoluziona la vita di ognuno di noi.
Ogni traguardo scientifico, apparentemente distaccato dalle esigenze reali della quotidianità, ha e avrà, in realtà, una ricaduta importante sulla tecnologia moderna e futura.
Lunedì 26 settembre, la sonda DART della NASA ha colpito l’asteroide Dimorphos. I telescopi terrestri non hanno avuto problemi a vedere l’impatto. Gli astronomi con l’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) alle Hawaii hanno registrato una nube luminosa di detriti.
#nasa#dast#liciacube#spazio#deepimpact#asteroidi#astronomia#sonde#asi#missioni